23 Novembre 2016
Sprechi alimentari: numeri record nelle mense scolastiche, Italia e Francia in prima linea per combatterli

La lotta agli sprechi alimentari resta al centro del dibattito in diversi Paesi europei. Negli ultimi giorni a fare notizia è stata la Francia, già promotrice, lo scorso febbraio, di una legge innovativa che impone a ristoranti e grandi catene di distribuzione di prodotti alimentari regole severe per contenere la quantità di cibo che finisce nella pattumiera. Adesso l’attenzione si è spostata sulle mense scolastiche d’Oltralpe, dove gli sprechi sembrano purtroppo all’ordine del giorno: secondo il quotidiano Le Figaro, una percentuale tra il 20 e il 40% della somma stanziata ogni anno dalle scuole francesi per i pasti di studenti e insegnanti finisce regolarmente nel bidone della spazzatura. Per questo, Arash Derambarsh, consigliere municipale di Courbevoie, protagonista di numerose iniziative che hanno portato alla promulgazione della legge nazionale contro gli sprechi alimentari, ha deciso di lanciare una proposta specifica per le mense scolastiche transalpine. Tra le linee guida, l’obbligo di attrezzarsi per distribuire le cosiddette doggy bag, come già accade nei ristoranti, con la possibilità di destinare il cibo così raccolto alle associazioni di beneficienza che forniscono pasti gratis a poveri e senzatetto. Inoltre, è all’ipotesi l’allungamento dei tempi della pausa pranzo, in modo da consentire ai ragazzi di mangiare con più calma diminuendo il rischio di lasciare avanzi ancora edibili nel piatto. La proposta è ancora una bozza, al vaglio anche degli studenti che stanno offrendo consigli e pareri, e sarà successivamente sottoposta al voto del Consiglio regionale di Ile-de-France: l’eventuale approvazione sarebbe un importante apripista per applicare le stesse regole anche a livello nazionale.

 

Nel nostro Paese, l’approvazione della legge anti-sprechi risale a questa estate e, pur essendo piuttosto differente dall’omologa norma francese, ha avuto l’innegabile merito di aver introdotto nel nostro ordinamento i concetti di “eccedenza” e “spreco” alimentari. Dal punto di vista della ristorazione scolastica, già diverse città si sono distinte per gli esempi virtuosi portati avanti: il Comune di Parma, anche grazie alle cosiddette “mense antispreco”, ha vinto la quarta edizione del premio “Vivere a Spreco Zero” 2016 nella categoria Enti Pubblici; a Milano grande successo del progetto “Io non spreco”, con il quale sono stati distribuiti nelle scuole 23mila sacchetti “salva merenda”; anche Legambiente ha voluto offrire il suo contributo, attraverso la campagna “Buon cibo” e la consegna nelle scuole di 60mila “good food bag”, sacchetti lavabili e riciclabili.