20 Febbraio 2017
Ristorazione e catering solidali: quando la filantropia vien mangiando

Il mondo della ristorazione e del catering è sempre più protagonista di lodevoli iniziative benefiche: già da anni, ormai, in tutta Italia si stanno diffondendo progetti all’insegna del buon cibo coniugato all’impegno solidale. Dopo il grande successo del programma televisivo targato RAI “Hotel a 6 stelle”, la docu-fiction incentrata sull’inserimento lavorativo di un gruppo di ragazzi affetti dalla sindrome di Down, sono saliti all’onore delle cronache diversi ristoranti i cui addetti sono affetti da disabilità, o comunque in qualche modo appartenenti a categorie svantaggiate. Possiamo citare, a titolo di esempio, la “Locanda dei girasoli” e la “Trattoria degli Amici” a Roma, il “Caffè Basaglia” a Torino e la “Ristorazione sociale” ad Alessandria.

 

Anche i catering e la gastronomia da asporto, dal canto loro, possono aiutare l’integrazione nel mondo del lavoro dei più deboli.  Il Centro Papa Giovanni XXIII di Ancona, che ospita persone affette da disabilità mentale grave o gravissima, impiega i suoi ragazzi nella preparazione di pasti da asporto e catering per feste ed eventi, offrendo anche il servizio di camerieri.

 

Solidarietà, quindi, ma anche lotta agli sprechi alimentari, rispetto dell’ambiente e attenzione all’alimentazione sostenibile. È questa, in breve, la mission portata avanti da “Bigood”, un catering “bio-solidale” barese gestito proprio da una cooperativa che lavora per promuovere la filosofia dei cibi a km 0, la stagionalità dei prodotti e il recupero degli alimenti da destinare ai più bisognosi. Spesso, infatti, l’attività di catering è tristemente caratterizzata da enormi quantità di pietanze e materie prime ancora perfettamente edibili che purtroppo finiscono direttamente nella spazzatura. “Bigood” punta sulla gestione intelligente delle risorse per evitare che ciò accada, salvaguardando in questo modo anche la natura.

 

Una bella realtà del Sud d’Italia, che non si limita a preparare deliziosi piatti ma organizza anche veri e propri workshop per insegnare l’educazione alimentare ad adulti e bambini, sempre con un occhio di riguardo alla cultura enogastronomica pugliese. Tutto ciò, destinando anche una parte dei profitti a progetti di riconosciuto valore benefico e sociale.

 

Tutta la nostra penisola, quindi, sembra distinguersi per l’accumularsi di numerosi progetti che hanno individuato nella ristorazione e nel catering uno strumento utile per fare del bene a chi ne ha più bisogno. Gli esempi sopracitati sono solo un piccolo spaccato di un vero e proprio mondo animato dalla ferma convinzione che cibo e beneficienza costituiscano ormai un connubio consolidato e vincente.