2 Agosto 2016
Olimpiadi di Rio: lo chef italiano trasformerà gli scarti alimentari in pasti per le favelas

Un anno fa la Caritas Ambrosiana e il cuoco stellato Massimo Bottura prendevano in parola il tema di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta” e aprivano nella periferia di Milano il Refettorio Ambrosiano, un progetto visionario che unisce etica ed estetica dando nuova vita agli scarti alimentari prodotti da ristoranti e padiglioni trasformandoli, grazie alle mani sapienti di alcuni fra i più grandi cuochi al mondo, in cibi prelibati per i non abbienti. Un team di designer si è invece occupato della riqualificazione degli ambienti del refettorio, mentre artisti del calibro di Cucchi, Paladino e Nannucci, hanno contribuito con le loro opere a impreziosire la sala principale, rendendo il progetto all’avanguardia anche dal punto di vista artistico ed estetico.

 

Il refettorio, ospitato in un teatro abbandonato del difficile quartiere Greco Pirelli, ha poi proseguito la sua attività dalla forte valenza etica e sociale anche dopo il termine del semestre previsto e oggi è diventato un esempio virtuoso da esportare oltreoceano, questa volta al servizio delle frange più povere della popolazione di Rio de Janeiro, città tristemente nota per il fenomeno delle favelas, enormi baraccopoli afflitte da degrado e povertà estrema.

 

Lo chef Massimo Bottura e il suo omologo brasiliano David Hertz, lanceranno dunque un progetto analogo, ma di proporzioni se possibile ancora più consistenti, nel cuore della città brasiliana e in concomitanza della XXXI° Olimpiade. Bottura, che ha fondato insieme alla moglie Lara la onlus “Food for Soul” per raccogliere fondi a supporto del progetto, si è posto un traguardo molto ambizioso: servire 19mila pasti mediante il recupero di 12 tonnellate di scarti, prodotti dal villaggio olimpico nei 20 giorni dei giochi.

 

Oltre al recupero del cibo in eccedenza, che diversamente sarebbe stato inevitabilmente sprecato, verranno organizzati corsi di cucina e sulla nutrizione dedicati alle persone che versano in condizioni di necessità, il cui obiettivo è soprattutto promuovere il consumo di frutta e verdura fresche in luogo dei cibi già pronti, molto diffusi fra le fasce più povere della popolazione, per via dei prezzi convenienti.

 

Come il progenitore ambrosiano, anche il RefettoRio – questo il nome del progetto brasiliano ­– proseguirà le proprie attività dopo la conclusione dei giochi olimpici, ponendosi auspicabilmente come un esempio sostenibile e ripetibile di consumo responsabile. Da parte sua, lo chef Bottura è pronto ad aprire una nuova mensa a Torino e a sbarcare negli Stati Uniti, dove lo attende l’amico Robert De Niro per l’apertura di una struttura per la trasformazione degli scarti nel Bronx.