20 Ottobre 2016
Intelligenza nutrizionale: lo chef stellato arriva nelle corsie d’ospedale

Sauté del Tirreno, merluzzo glassato con vellutata di patate e agrumi, filetto di pesce alla mugnaia: sembra un menù da ristorante stellato, invece sono solo alcuni dei piatti che verranno proposti ai pazienti dell’Ospedale Cristo Re di Roma, nosocomio d’eccellenza in campo materno-infantile che dal prossimo 15 dicembre sarà sede del progetto pilota “IN-Intelligenza Nutrizionale”. Un vero e proprio protocollo di ricerca sperimentale e interdisciplinare promosso da GioService, società del gruppo Giomi S.p.A. che da sempre offre servizi all’insegna della qualità alle strutture sanitarie italiane, realizzato in collaborazione proprio con l’Ospedale Cristo Re,  grazie all’Unità di Ricerca in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizione Umana – Sapienza Università di Roma, lo chef 3 stelle Michelin Niko Romito, che partecipa con la sua divisione “Metodo Niko Romito”, e Analysis Group.

 

Il progetto, presentato ieri nel corso di un evento tenutosi presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università La Sapienza di Roma, si preannuncia a dir poco rivoluzionario. Obiettivo: niente più brodini insipidi e verdure dall’aspetto triste nelle corsie dei nostri ospedali, e ciò grazie all’applicazione combinata di scienza alimentare e tecniche di alta cucina, affinché il cibo diventi parte integrante della cura stessa. Il tutto, prestando un occhio di riguardo all’ottimizzazione economica. Infatti, con Intelligenza Nutrizionale non solo il food cost rimane invariato, ma attraverso metodi di cottura più efficienti si abbatte drasticamente il calo di peso percentuale delle materie prime, ottenendo significativi risparmi.

 

Le tanto vituperate mense ospedaliere al centro di un’innovazione all’insegna della qualità, come spiega Lorenzo Miraglia, Amministratore Unico GioService: «Il nome stesso, Intelligenza Nutrizionale, vuole proprio rappresentare la capacità di ripensare e riparametrare il concetto di nutrizione come momento di grande valore aggiunto per la cura delle malattie e la garanzia dei servizi alla persona più in generale». Anche il cibo, infatti, può essere un prezioso alleato per rendere meno gravosa la difficile fase della degenza ospedaliera: «Non bisogna dimenticare – sottolinea Andrea Sponzilli, General Manger GioService e Vicedirettore Amministrativo Ospedale Cristo Re – che il momento del pasto è psicologicamente centrale durante un ricovero in quanto unico momento di contatto con la normale quotidianità. Migliorare la variabile nutrizionale e ribaltare il paradigma, per cui se è ospedaliero allora parliamo di cibo frustrante per il gusto, è stato fin da subito uno dei principi fondamentali del nostro lavoro».

A garantire l’ambizioso connubio tra gusto e salute, l’esperienza professionale e l’estro creativo dello chef stellato Niko Romito, il quale sostiene la possibilità di offrire ai pazienti un’alimentazione realmente integrata al percorso di cura, attraverso procedure canonizzate facilmente replicabili da personale adeguatamente formato. «Tutto ciò – chiosa Romito – è frutto di svariati anni di esperienza e di rigorosa indagine scientifica. Intelligenza Nutrizionale è un progetto rivoluzionario, socialmente utile, reale perché sarà immediatamente applicato».

 

Il protocollo “IN-Intelligenza Nutrizionale” si appresta a lasciare una traccia significativa nel campo della cucina ospedaliera, ma non nasconde ambizioni più grandi: essere applicato, in un futuro non troppo lontano, ad altri ambiti della ristorazione collettiva, dalle scuole alle carceri, dalle mense aziendali alle case di riposo.