17 Ottobre 2016
A Firenze il parcheggio dell’ospedale pediatrico si trasforma in uno zoo colorato

Ai piccoli pazienti dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze sarà sembrata una vera e propria magia: il parcheggio del nosocomio toscano, improvvisamente, si è trasformato in uno zoo simpatico e colorato. Coccodrilli, giraffe e tanti altri animali sono stati disegnati su una divertente cartellonistica dalle tinte accese, che accoglie e dà il benvenuto ai bimbi, contribuendo così a stemperare le ansie e i timori spesso legati alle cure ospedaliere. L’iniziativa, che è sostenuta dalla Fondazione Meyer con il contributo di Firenze parcheggi, è già rimbalzata su numerosi quotidiani e agenzie di stampa, raccogliendo il plauso unanime di genitori e dipendenti dell’ospedale. Infatti, non sono solo i baby degenti del Meyer a gioire per i nuovi cartelloni: gli animali immortalati sui pannelli servono anche a indirizzare i guidatori all’interno della grande area di sosta e aiutano a ricordare dove si è parcheggiata la propria automobile. Oltre a questo, gli amici animali riescono sempre a strappare un sorriso: è il simbolo della lentezza, una provvidenziale lumaca, a suggerire agli automobilisti prudenza e moderazione della velocità.

 

L’azienda ospedaliero-universitaria Meyer è una struttura di eccellenza dotata di 247 posti letto poli-specialistici e si dedica fin dal 1884 alla cura dei più piccoli: il progetto del “parcheggio-zoo” rientra in una meritoria strategia di umanizzazione del ricovero pediatrico, per un ospedale davvero a misura di bambino. In Italia, ogni anno più di un milione e 200mila bambini e adolescenti vengono ricoverati in ospedale, e l’ospedalizzazione spesso rappresenta per loro un momento difficile, doloroso se non addirittura traumatico, con inevitabili ripercussioni negative anche su genitori e familiari. Una ricerca condotta dall’Associazione Culturale Pediatri (Acp) e dalla Società Italiana di Scienze Infermieristiche Pediatriche (Sisip) ha mostrato che troppo spesso gli interventi pensati per rendere i nosocomi nostrani più “baby-friendly” si limitano all’aspetto meramente strutturale, ma appena un ospedale su tre offre ai piccoli pazienti attività ludiche e/o creative e solo nel 47% dei reparti è presente una scuola, quando invece quest’ultima sarebbe un diritto sancito dalla legge per garantire la continuità didattica e l’investimento nella formazione (e quindi nel futuro) dei bambini malati.

 

In questa ottica, l’iniziativa portata avanti dall’Ospedale Meyer è un piccolo ma importante segnale di attenzione allo stato d’animo dei bambini che si trovano ad affrontare la complessa sfida delle cure ospedaliere. Adesso, la speranza è che progetti di questo tipo diventino sempre più diffusi.