7 Marzo 2017
Sigarette addio, meglio i libri: la nuova vita dei distributori automatici

Una nuova vita per i distributori automatici di sigarette abbandonati, all’insegna della cultura e non del tabagismo. È questo il cuore di una bella iniziativa tutta tedesca, che ha avuto origine ad Amburgo, grazie a due editori dalle idee innovative: Bettina von Bülow e Martin John. Il progetto si chiama Hamburger Automatenverlag, è nato nel 2010 ed è semplice quanto suggestivo: si recuperano i vecchi distributori automatici di sigarette ormai da tempo in disuso e li si riadattano per elargire i molto più salutari libri. Non libri di normali dimensioni, ovviamente, considerando la capienza limitata dell’apparecchio che li deve contenere: in questo caso parliamo di libri in un formato tutto speciale, presentati in un packaging che ricorda molto quello delle sigarette. Inoltre, sul distributore vengono esposte delle apposite sinossi per orientarsi nella scelta del libro da portarsi a casa, mettendo a disposizione un ricco catalogo che comprende guide turistiche e fumetti, in modo da accontentare anche viaggiatori e giovanissimi.

 

Se il progetto amburghese ha l’innegabile merito di coniugare amore per la lettura e lotta alla dipendenza dal tabacco, ci sono comunque iniziative altrettanto interessanti per incentivare l’amore per i libri lungo le strade delle nostre caotiche città. Persino in Italia, dove i dati Istat dipingono costantemente quadri sconfortanti sulla nostra attitudine alla lettura, c’è un’azienda che esporta in tutto il mondo degli appositi distributori automatici di libri: è la vicentina Magex con la sua “Library 24h Leonardo”.

 

Anche la lontana Singapore è stata conquistata dalla passione per le cosiddette “cultural vending machines”: capostipite del progetto, BooksActually, una libreria indipendente che ha costellato la città di distributori non solo di libri ma anche di Cd e Dvd, curandosi di decorare gli apparecchi grazie al prezioso contributo degli artisti locali.

 

Ma se vogliamo trovare l’origine di questo particolare tipo di distributori, dobbiamo volgere lo sguardo davvero al passato: il vero progenitore in questo senso è stato il “Penguincubator” (dal nome della casa editrice Penguin) che fece la sua prima apparizione a Londra nel lontano 1937. Un’idea nata dall’esigenza di diffondere nei londinesi dell’epoca l’amore per la lettura, proponendo libri nei distributori automatici allo stesso prezzo di un pacchetto di sigarette.

 

A distanza di decenni, l’idea del “Penguincubator” si è dimostrata vincente e, nonostante l’inarrestabile evoluzione tecnologica, i distributori automatici di libri sono ancora tra di noi, pronti a catturare il nostro sguardo distratto, confuso tra le luci della metropoli.