2 Agosto 2016
Distributori automatici: dall’oriente la novità della Coca Cola ghiacciata

Stappa, chiudi, capovolgi. Tre semplici mosse per trasformare istantaneamente una normale Coca Cola in una deliziosa bevanda ghiacciata. Arriva dal Giappone, patria dei distributori automatici all’avanguardia – addirittura 1 ogni 23 abitanti, la più alta concentrazione pro capite al mondo – la novità più curiosa dell’estate. Introdotta ad Hong Kong in edizione limitata nel 2010, la “Super Chill!! Coca Cola”, questo il nome della bevanda innovativa, sta ora dilagando in Giappone a partire dalla regione del Tohoku e dall’isola di Shikoku, dove viene distribuita da macchinari espressamente disegnati per questa linea di prodotto.

 

Il segreto della bevanda, infatti, non risiede nella sua formula, che è identica a quella originale, bensì nel distributore e nella peculiare modalità di conservazione. Le bottiglie di Coca Cola vengono infatti conservate a una temperatura di -31,5 gradi, ben al di sotto di quella di congelamento. La reazione chimica è semplice quanto efficace, una volta aperta la bottiglia si formano delle bolle di anidride carbonica all’interno delle quali si vengono a creare dei cristalli di ghiaccio che si propagano in pochi istanti in tutto il liquido, congelandolo.  La repentina trasformazione della soluzione dallo stato liquido a quello solido è davvero sorprendente e, giudicando dalle espressioni dei protagonisti delle video dimostrazioni, il gusto della Cola ghiacciata non lo è di meno.

 

Troveremo, presto o tardi, questa nuova tipologia di distributore automatico anche in Italia? Difficile a dirsi. Per quanto suggestiva sia l’idea di gustare una Cola ghiacciata sulla riva di una delle nostre meravigliose coste, non è dato sapere se il piano di distribuzione della multinazionale toccherà il nostro Paese nel prossimo futuro. L’unica certezza è che la normativa italiana sui distributori automatici e, nello specifico, i requisiti igienico sanitari richiesti, ammettono l’introduzione di macchinari dotati delle specifiche caratteristiche refrigeranti di cui si parla sopra. Dal punto di vista normativo, dunque, nulla osta alla loro importazione. Dall’altra parte, la copertura dello stesso Giappone è ancora in divenire, con l’area metropolitana di Tokyo ancora a bocca asciutta che aspetta di dissetarsi con questa freschissima novità.